Nuova esplorazione nell’Abisso di Fonteno senza tempo 8 giorni.
Da oggi dieci speleologi si caleranno negli anfratti alla ricerca di altre gallerie verso Tavernola.
Niente orologio, via ogni riferimento con l’esterno.
FONTENO
GIUSEPPE ARRIGHETTI
Abisso no limits. Gli speleologi che da qualche anno stanno esplorando la più grande grotta bergamasca che si estende sotto Fonteno e i Colli di San Fermo, con diramazioni ancora tutte da scoprire, si preparano a una nuova avventura. Oggi pomeriggio, a partire dalle 17, un gruppo di loro si calerà all’interno della grotta per restarvi otto giorni consecutivi, fino a sabato o domenica della prossima settimana. Durante i weekend i partecipanti saranno circa una decina mentre durante l’arco dell’intera settimana ne rimarranno dentro la metà.
Il «Progetto Sebino»
«Per garantire andata e ritorno – spiega Max Pozzo, il responsabile del “Progetto Sebino” per l’esplorazione della grotta ribattezzata Abisso Bueno Fonteno – sono necessarie più persone per il trasporto di materiali e attrezzature. All’interno dell’abisso, a circa 430 metri di profondità è stato allestito un campo base con nove posti per poter soggiornare, con tende e materiali ultratecnici. In questo modo si potranno protrarre più in profondità le ricerche, risparmiando tempo e fatica». Casomai ce ne fosse bisogno, ad aggiungere un pizzico di pepe questa volta saranno gli stessi esploratori che hanno deciso di autosottoporsi a un esperimento fisico e metabolico: alcuni di loro rinunceranno a portare con sé l’orologio in modo che ogni riferimento temporale con il mondo esterno venga annullato. «Anche io rinuncerò all’orologio – aggiunge Pozzo – mentre un paio di persone lo terranno. Ci siamo autoimposti questa scelta per perdere ogni riferimento temporale con l’esterno e modificare quindi i ritmi metabolici: dormiremo quando avremo sonno, mangeremo quando avremo fame. Sotto terra il tempo, le stagioni, il giorno e la notte non esistono. Tutto è costante, compresa la temperatura e l’umidità».
Gli speleologi del «Progetto Sebino» stanno progettando la realizzazione di servizi fotografici e video in preparazione del nuovo documentario che parlerà delle ricerche e dei risultati positivi nei tracciamenti delle acque sotterranee tra Fonteno e le sorgenti di Tavernola.
Le immersioni
«Accertato un primo collegamento idrogeologico tra l’abisso di Fonteno e la risorgenza di Bianica a Tavernola – spiega ancora Pozzo – le esplorazioni proseguono sia attraverso immersioni speleosubacquee, sia in grotta. Chiaramente l’attività più importante durante questa lunga settimana sotterranea sarà la ricerca di nuove gallerie: sono in programma diverse arrampicate, che nelle ultime settimane hanno permesso di esplorare vaste e nuove diramazioni. Queste vie potrebbero superare i sifoni del fondo e dare così inizio alle prosecuzioni verso Tavernola. Il potenziale è immenso: la grotta ora misura oltre 19 chilometri, ma potrebbe arrivare a toccare i cento chilometri di lunghezza». Insomma, un infinito gruviera roccioso che da Riva di Solto arriva a Predore ed è circondato dai laghi di Iseo e di Endine. In questi anni gli speleologi hanno messo in campo una fitta collaborazione con tanti enti del territorio che li supportano nelle loro esplorazioni tra cui Università, musei, Comuni, Provincia e Regione. Per i «tifosi» dell’esplorazione l’appuntamento è oggi alle 17 a Fonteno: gli speleologi entreranno verso le 19. L’uscita è prevista per il primo pomeriggio di domenica 31.
L’ultima discesa
Condotte e grotte lunghe fino a 400 metri
L’ultimo significativo passo in avanti nell’esplorazione dell’Abisso Bueno Fonteno risale a febbraio, quando gli speleologi, partendo da Tavernola, erano risaliti lungo la risorgenza carsica denominata «Sorgente Milesi». Qui erano state scoperte condotte e grotte per una lunghezza totale di circa 400 metri, di cui 155 sommersi dall’acqua. L’idea che gli esploratori del Progetto Sebino si sono fatti è che questa zona di Tavernola sia collegata al resto della grotta che parte da Fonteno.
L’Eco di Bergamo.