VIRTUALMENTE NELLE VISCERE DELLA TERRA

PROGETTO SEBINO, L’ESPLORAZIONE CONTINUA

Il Lions Club, per una sera, è sceso nelle viscere della terra, seppure in modo virtuale, accompagnato dai membri del “Progetto Sebino”. Il tema della serata era fare il punto sull’esplorazione delle grotte di Bueno Fonteno, il complesso di cunicoli che si trova sull’altopiano tra il Sebino e il lago di Endine.

Questo sistema di grotte è balzato all’attenzione degli speleologi solo nel 2003, ma fin da subito ha suscitato grande interesse per la vastità dell’area interessata. Tuttavia non si poteva immaginare un labirinto così complesso ed esteso.
Fino ad oggi sono stati esplorati e mappati già 22 chilometri di gallerie, suddivise in numerose ramificazioni, su un dislivello di oltre 570 metri.
Alla serata erano presenti quattro membri del Progetto che hanno illustrato diversi aspetti dell’esplorazione, supportati dalla proiezione di fotografie e di un cortometraggio. Il complesso di grotte di Bueno Fonteno colpisce, anche gli esperti, per la grandiosità degli ambienti che si incontrano, una volta calati nell’angusto accesso.
L’esplorazione risulta molto difficile per il superamento di pareti a strapiombo e per la presenza di un torrente sotterraneo che forma pozze e sifoni di ragguardevoli dimensioni.

Solo per raggiungere il campo base ci vogliono più di tre ore, il che obbliga a rimanere nella cavità almeno per un intero weekend per avere tempo sufficiente per proseguire nella ricognizione. Raggiungere ogni volta il punto più lontano e da lì proseguire per nuovi rilievi è un impegno notevole in termini di tempo e di fatica.
E’ stato necessario coinvolgere anche lo speleo sub Luca Pedrali per superare un enorme sifone che, partendo da un pozzo di 10 metri di diametro e un dislivello di circa 60 metri, si estende per oltre 500 metri di lunghezza, con stretti passaggi al limite dell’impossibile. Solo per percorrere questo sifone sono servite ben 10 bombole d’aria e un’immersione di due ore e mezza! Sono operazioni estremamente difficoltose che richiedono la massima prudenza perché ogni disattenzione a queste profondità potrebbe risultare fatale.

Per avere un’idea della lunghezza delle grotte si può far riferimento all’esperimento effettuato con un colorante per verificare in quale località riaffiorano i torrenti carsici. C’è voluto un mese e mezzo per vedere apparire l’acqua colorata nella zona di Viadanica.
Quando si parla di grotte, la mente corre subito a quelle di Postumia, di Frasassi, di Nettuno con stalattiti e stalagmiti di notevole fascino. Il complesso delle grotte di Buono Fonteno non è così spettacolare, ma è forse più “prezioso” per la presenza di una grande quantità di acqua potabile che potrebbe rappresentare una risorsa importante per la nostra provincia.

Dal punto di vista della fauna, l’esperto Flavio Gatti ha illustrato come il gruppo sta lavorando con gli esperti del Museo di scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo per classificare alcuni piccoli molluschi che sono stati rintracciati nelle zone più profonde della cavità. E’ probabile che queste colonie si siano sviluppate all’interno delle grotte, in un isolamento iniziato migliaia di anni fa. Lo studio del loro Dna e la comparazione con quello di colonie che vivono in analoghe cavità potrebbe dare un grande contributo alla conoscenza delle ere geologiche.
Gli esperti assicurano che le grotte di Buono Fonteno riserveranno molte sorprese mano a mano che la difficile attività di esplorazione verrà portata avanti.

Il Lions Club Val Calepio Val Cavallina è quindi orgoglioso di sostenere questo progetto che in un futuro prossimo potrà essere esteso alle zone limitrofe che già presentano aree molto interessanti dal punto di vista geologico come la Valle del Freddo oppure, sull’altra sponda del Sebino, il Monte Guglielmo, che è già oggetto di un’analoga campagna di esplorazione delle sue grotte che hanno caratteristiche simili a quelle di Bueno Fonteno.